di Rossella Scherl

Scholé è tempo libero, tempo liberato, tempo liberante, Arianna Fermani (UNIMC)

Intervista al prof. Angelo Nizza, coordinatore dell’Associazione Culturale Scholé – Centro studi filosofici, con sede a Roccella Ionica (RC).

Quando e perché è nata l’associazione?

L’Associazione Culturale Scholé, presieduta da Salvatore Scali, nasce a Roccella Jonica nell’inverno del 2011 per dare continuità al progetto della Scuola estiva di filosofia, la cui prima edizione si è svolta l’anno precedente. È interessante il fatto che prima nasce l’iniziativa, il momento esecutivo, e dopo nasce l’associazione, il momento direttivo. Negli anni Scholé si è allargata, ad oggi può contare su un centinaio di soci e su un programma annuale di iniziative socio-culturali di natura filosofico-umanistica e scientifica.

Angelo Nizza, coordinatore di Scholé

Grazie alla Scuola estiva, Scholé è conosciuta e stimata in tutt’Italia e può vantare collaborazioni con docenti universitari di vari atenei.

Questo è vero nella misura in cui sono gli altri a dirlo. Se guardiamo l’elenco degli iscritti alla Scuola Estiva si scoprono cose non del tutto banali: c’è gente che arriva da tutta Italia, non necessariamente si tratta di addetti ai lavori, e poi è gente che dà vita a una comunità larga ed eterogenea, che varia per età, per estrazione sociale e professionale, per percorso formativo. In più la Scuola si regge su una rete molto fitta di contatti e collaborazioni con studiose e studiosi di primissimo piano. Attualmente la Scuola, che è intitolata a Remo Bodei, è diretta da Bruno Centrone (Università di Pisa) insieme con Arianna Fermani (Università di Macerata) e Fortunato Maria Cacciatore (Università della Calabria).

Quanto è importante, oggi, lo studio della filosofia per lo sviluppo del pensiero critico?

Fin dalle sue origini la filosofia ha pensato il mondo in senso critico, volendo cioè non solo descrivere i fenomeni ma anche e soprattutto provando a metterne in evidenza i limiti, con l’obiettivo di comprendere il funzionamento e i punti di forza della realtà. I filosofi, in genere, sono quelli che non si accontentano del dato immediato e, dunque, lo criticano. Oggi, che peraltro è un momento di crisi, perché viviamo in un tempo in cui alcune abitudini non valgono più (si pensi per esempio al lavoro stabile e ben pagato) e siamo alla ricerca di nuove regole e di una nuova prassi, la filosofia è utile e serve a sviluppare un pensiero e un’immaginazione per un mondo alternativo.

Da qualche anno Scholé non si occupa solo di filosofia.

Abbiamo scommesso sulla contaminazione della filosofia con altre forme del sapere, perché la realtà in cui viviamo è diventata sempre più complicata e necessita di differenti chiavi di lettura. Alla luce di questa riflessione e della richiesta che ci è arrivata, per esempio dalle Scuole del territorio, abbiamo incluso nei nostri programmi, oltre ai seminari di storia della filosofia, anche quelli dedicati alla fisica e agli studi classici.

Dal 24 aprile 2017 Scholé ha una sede. Quanto ha inciso sulla crescita e le attività dell’associazione?

La primavera del 2017 è un momento di svolta. L’Associazione diventa un Centro Studi Filosofici, comincia a disporre di un luogo fisico in cui organizzare riunioni, incontri, attività. Un luogo di cui i soci sono chiamati a prendersi cura, perché la sede è di chi la usa. Con l’apertura della sede, abbiamo sperimentato una serie di iniziative prima impraticabili: il corso base di filosofia, l’ora del Tè, il corso di studi classici, il corso di inglese. Ora siamo alle prese con la creazione della biblioteca, stiamo timbrando i libri e a seguire li catalogheremo. Vogliamo aprire la biblioteca al territorio, farne un ulteriore spazio di socialità e di studio. 

Oltre alla Scuola estiva, fiore all’occhiello di Scholé, nel corso dell’anno organizzate  Week-end filosofici, il prossimo si terrà a fine gennaio.

Sì, la formula del Week-End è interessante perché in tre giorni sviluppiamo una decina di ore di studio e di dialogo attorno a un tema o a un autore. Dal 27 al 29 gennaio prossimi saremo in sede con Vittorio Morfino, docente dell’Università “Bicocca” di Milano, per discutere sul concetto di natura in Spinoza. Le premesse sono molto promettenti, perché Morfino ci parlerà non solo della concezione ontologica della natura, cioè della natura come Essere, come Realtà, ma anche dei suoi aspetti psico-fisici e politici connessi con la vita pratica degli esseri umani. Alla fine, quando parliamo di natura in gioco è la natura umana, che non è separabile dalle altre forme di vita che popolano quella che da Talete in poi la filosofia ha chiamato Physis.

  • Dostoevskij fa dire al principe Miškin che la bellezza salverà il mondo. Cosa gli farebbe dire Scholé?

Scholé gli farebbe dire che lo studio salverà il mondo. È urgente studiare, e ricollegare la teoria con la prassi, per un mondo più amichevole e gentile.

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