In Italia come nel resto del Mondo ci sarà un prima e dopo pandemia. Ognuno di noi dovrà prendere il meglio di quello che è stato prima e andare avanti, ingegnandosi e reinventandosi, riuscendo a evolvere, cambiare, adeguarsi alle nuove esigenze, alla nuova vita! Tra i settori che dovranno pensare in modo differente, sicuramente quello della ristorazione con tutte le sue tante anime. E sono proprio i ristoratori che potranno dare anche dei suggerimenti grazie ai quali poter affrontare un futuro ancora fumoso.

Con Daniel D’Alù del “Bark bbq and beer”, un american barbecue avviato ad aprile del 2018 insieme alla compagna Alice Agostino a Gioiosa Ionica (RC), abbiamo provato a capire meglio lo stato d’animo, le preoccupazioni e il futuro.

Quali i primi pensieri appena il governo ha deciso il lockdown? «Le prime ore sono state caratterizzate da preoccupazione e a tratti da smarrimento. Poi con più calma abbiamo dovuto capire come muoverci per due motivi fondamentali. Il primo di carattere economico cercando di contenere i danni perché le spese sono tante e la necessità di non affossarsi è una priorità. La seconda motivazione continuare a stare vicini ai nostri clienti, in particolare a quelli che abitualmente trascorrevano almeno una serata a settimana da noi. Un modo per spezzare la monotonia regalando un po’ del nostro calore. Continuare a lavorare, per noi è anche una valvola di sfogo».

Hanno deciso quasi da subito di optare per le consegne a domicilio, con tutte le difficoltà per attrezzarsi e avviare il servizio che, ovviamente, non coinvolge solo Gioiosa Ionica, ma anche Marina di Gioiosa Ionica, Roccella, Siderno e Locri. 

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Come vi siete organizzati? «Stiamo attenti a tutto, intensificando le già buone prassi igieniche. Siamo riusciti mantenere come proposte tra le quali scegliere quasi tutto il nostro menù, garantendo alta la qualità, alla quale fin da subito non abbiamo in alcun modo voluto rinunciare, facendo attenzione alla scelta dei contenitori per fare arrivare il cibo quasi come se appena uscito dalla cucina. Oltre al cibo, per il quale prediligiamo le eccellenze locali, fin dall’inizio abbiamo cercato di offrire la massima scelta di birre artigianali locali, ma anche nazionali e alcune referenze estere. Abbiamo la fortuna di essere un locale a conduzione familiare e quindi poter diminuire le spese. Ci stiamo riuscendo e abbiamo ricevuto prenotazione anche da clienti nuovi».

Passione per la birra artigianale con la quale da quando hanno aperto si sono messi in campo tante iniziative. «Da aprile del 2018 abbiamo partecipato a Roma da Sbanco con la chef Caterina Ceraudo ad una serata con menù calabrese, al quale noi abbiamo abbinato una selezione di birre artigianali sempre calabresi. Siamo riusciti a organizzare il primo corso di degustazione della zona con Fermento Birra. Con amici del comprensorio abbiamo creato BLU – Birrai della Locride Uniti per raccontare e far conoscere l’immenso mondo della birra artigianale, dove oltre a noi ne fanno parte Andrea Filocamo con il sul Pab Piccolo Avamposto birrario a Locri e i due birrifici della zona, Limen di Siderno e J4 di Caulonia».

Cosa vi aspettate per l’immediato futuro? «Ci aspettiamo di riuscire ad attuare un’efficace riorganizzazione. Dopo il periodo in cui si farà solo asporto, alla riapertura lavoreremo su turni e si stabilirà un tempo di permanenza al tavolo. L’importante è riuscire a far sentire le persone al sicuro e a proprio agio e questo lo si può fare solo puntando sul rispetto delle regole. L’immagine che si riuscirà a dare è fondamentale».

Quale secondo voi il futuro della ristorazione? «Credo che il delivery sarà la parte fondamentale nella ristorazione del prossimo futuro, almeno fino a quando la situazione non ritornerà alla normalità in modo definitivo. Mi auguro che sarà possibile puntare anche sulla possibilità che i clienti facciano il proprio ordine e ad orario possano recarsi al locale per ritirarlo, senza dover necessariamente essere noi a fare la consegna. Ovviamente rispettando i distanziamenti e le prescrizioni governative. Sarà fondamentale intensificare i pagamenti elettronici e questo sarà possibile se le commissioni saranno più favorevoli o puntare sulle app attraverso cui fare transazioni direttamente con il cellulare, ottimi strumenti per abbattere i costi».