Nel 1978 viene trasmesso il primo episodio di uno sceneggiato radiofonico che avrà, purtroppo, vita breve. Il suo autore, Douglas Adams, non rinuncerà però a sviluppare quella storia, rendendola in breve il più dissacrante libro in salsa fantascientifica che sia mai stato scritto. È appena nato il mito della “Guida galattica per gli autostoppisti”.
La “Guida galattica per gli autostoppisti” nasce nel 1978 come sceneggiato radiofonico trasmesso dalla BBC, e si contraddistingue fin dalle prime battute per l’umorismo sottile, la critica di costume pungente e i personaggi a dir poco bizzarri che la popolano. Questo tipo di umorismo, retaggio della partecipazione di Douglas Adams ad alcuni spettacoli dei Monthy Python, permeano l’intera saga, composta da cinque romanzi (“Guida galattica per gli autostoppisti”, “Ristorante al termine dell’Universo”, “La vita, l’universo e tutto quanto”, “Addio, e grazie per tutto il pesce” e “Praticamente innocuo”) pubblicati tra il 1979 e il 1992.

L’assurda serie di eventi narrata nella serie ha inizio quando una mattina il protagonista Arthur Dent vede delle ruspe gialle entrare nel proprio giardino. Sfruttando un cavillo legale, infatti, il Comune ha intenzione di abbattere la sua casa per lasciare spazio ai lavori utili realizzare una nuova superstrada, una notizia alla quale Arthur si oppone stendendosi nel proprio giardino e intimando agli operai di passargli sopra con le ruspe se proprio vogliono abbattere la sua amata dimora. Sulla scena interviene il suo amico Ford Prefect che, dopo aver rivelato di essere in realtà un alieno, spiega che ciò che ad Arthur appare come la fine del suo mondo, sta per passare in secondo piano a causa… della vera fine del mondo! Ciò che sta per accadere alla casa di Arthur, infatti, sta per accadere anche alla Terra, che sarà presto spazzata via per realizzare una superstrada spaziale. Il tempo stringe e la rocambolesca fuga di Arthur e Ford dalla Terra proietterà il nostro eroe in un mondo assurdo e a lui estraneo, nel quale imparerà a muoversi attraverso l’utilizzo della “Guida galattica per gli autostoppisti”, best seller universale che risulta rassicurante per gli sprovveduti viaggiatori dell’universo grazie alla scritta “Niente Panico!” stampata in copertina. Nel corso delle proprie avventure Arthur incontrerà il presidente del Governo Galattico Zaphod Beeblebrox, la sua collaboratrice Trillian e il robot depresso Marvin, compagni di un’avventura straordinaria che gli permetteranno di confrontarsi con gli architetti dell’universo, capire quale sia l’importanza di un asciugamano e scoprire che la risposta che si cela dietro la domanda sulla vita, l’universo e tutto quanto è “42”.

Cercare di fare una recensione della Guida è impresa davvero ardua perché la scrittura di Adams, spesso lungi dall’essere scorrevole, non si limita a raccontarci una storia, ma ci conduce attraverso uno stato d’animo. La Guida è infatti una serie che rompe qualunque schema narrativo e, non avendo pretesa di logicità, può essere letta integralmente o a brani. L’opera si può amare od odiare per tutta una serie di ragioni, ma non per questo si può disconoscerle lo status di caposaldo della cultura pop che ancora oggi la consacra a un meritato successo.
L’edizione più bella e completa che possiate trovare in commercio è “Guida galattica per autostoppisti – Niente panico: Edizione speciale con il saggio di Neil Gaiman”, uno straordinario libro double face della collana Oscar Draghi di Mondadori che racchiude nelle due copertine decine di deliziosi riferimenti grafici all’opera, ha una costa, passateci il termine, “palindroma” (con elementi che possono essere letti dall’alto in basso o viceversa a seconda di come vogliate esporlo in libreria), e contenete, come avrete intuito dal titolo, non solo la “trilogia più che completa in cinque parti” della serie, ma anche un saggio sulla sua realizzazione che costituisce un approfondimento preziosissimo.

Come abbiamo già accennato siamo dinanzi a un caso in cui è stato un prodotto di tipo diverso da quello letterario (in questo caso radiofonico) a essere poi stato trasposto e consegnato al successo da un libro, ma la Guida Galattica ha comunque ispirato anche in seguito altre opere, come lo sceneggiato televisivo della BBC e, nel 2005, un film di Garth Jennings con Martin Freeman a interpretare Arthur Dent.
