Apostrofi di Fantascienza 3 – La potenza evocativa del romanzo di Ray Bradbury è stata adattata nel 2009 da Tim Hamilton in un romanzo grafico straordinario che, attraverso un sapiente adattamento dei dialoghi e un disegno in grado di trasmettere le angosce descritte dall’autore di Waukegan nelle sue immortali pagine, ha meritatamente vinto un Eisner Award (gli Oscar del fumetto).

“Fahrenheit 451” di Ray Bradbury è una tappa obbligata per gli amanti della fantascienza. Come noto, anche questo romanzo del 1953 si inserisce nel filone delle distopie ma, a differenza di “1984”, non immagina un’articolata struttura geopolitica, ma “solo” una realtà sociale distorta, benché ugualmente pericolosa.

La sinossi è universalmente conosciuta: Guy Montag è un “Milite del Fuoco”, sorta di pompiere che non ha il compito di spegnere incendi, bensì di appiccarli nelle case di coloro che nascondono libri, la cui lettura è stata categoricamente vietata. Montag è fermamente convinto dell’equità del suo compito ma, esattamente come accade al Winston Smith di Orwell, l’incontro con una donna lo spingerà a mettere in discussione la realtà sociale nella quale vive. Ad accelerare questo processo ci penserà un evento drammatico, ovvero la decisione di un’anziana signora di andare fuoco con i propri libri piuttosto che continuare a vivere nella consapevolezza di averli persi, un evento così scioccante da spingere Montag a procurarsi dei testi per capire cosa mai possa esservi scritto all’interno. Lo stile narrativo di Bradbury ha contribuito al successo di un romanzo che viene oggi giustamente considerato un caposaldo della letteratura mondiale e che ha ispirato prodotti letterari e cinematografici di ogni genere, che hanno omaggiato l’opera più o meno direttamente in tantissime occasioni.
Il prodotto più affascinante derivato dal romanzo, tuttavia, è anche uno dei più recenti: ci riferiamo alla trasposizione grafica di Tim Hamilton “Fahrenheit 451. Il graphic novel”, pubblicato nel 2009 ed edito in Italia da Mondadori per la collana “Oscar Ink” nel 2018.

Per trasporre un romanzo in fumetto ci sono due strade percorribili: la prima, la più semplice, è quella di selezionare i brani più significativi della narrazione apponendoli in didascalie che accompagnino le immagini e i dialoghi dei protagonisti. La seconda, più complessa e rischiosa, perché potrebbe risultare troppo distante dall’originale, è quella di realizzare un adattamento completo, di stile cinematografico, che cancelli quasi del tutto la narrazione fuori campo lasciando che i personaggi narrino la storia attraverso il loro agire tra le vignette. La strada percorsa da Hamilton è la seconda e non pensiamo di esagerare affermando che il suo adattamento sfiori la perfezione. Il romanzo di Bradbury diventa un Graphic Novel scorrevole e affascinante, in cui i protagonisti si muovono con naturalezza e ogni dettaglio, letterario e grafico, è curato nei minimi particolari. La tavolozza dei colori sfruttata da Hamilton per riempire il suo tratto spigoloso risulta a suo modo un surrogato perfetto delle lunghe pagine con cui Bradbury descriveva l’opacità della società da lui immaginata. I dialoghi e le espressioni dei personaggi si fondono in uno straordinario amalgama che lascia il lettore stupefatto dalla prima all’ultima pagina, e se qualcuno è portato a pensare che la minuziosità di Hamilton lo spinga a sacrificare le scene “action” che si susseguono nella sequenza finale del volume, si prepari a ricredersi.

Come di consueto, il lavoro di Mondadori nel presentare l’opera è davvero straordinario: il volume, di formato A4, si presenta con una grafica minimal eppure straordinariamente evocativa, e la breve prefazione dello stesso Ray Bradbury introduce in maniera perfetta al Graphic Novel, stampato su una carta di altissima qualità e rilegato a filo, caratteristiche sufficienti a renderlo un volume da collezione.
Particolarmente affascinato da “Fahrenheit 451” fu nientemeno che il regista e sceneggiatore francese François Truffaut, autore, nel 1966, del potente ed evocativo film omonimo, in grado di trasmettere tutte le storture e le crudeltà della società ideata da Bradbury grazie a un adattamento anche in questo caso superlativo. Ma è degna di nota anche la rilettura del classico fatta nel 2018 da Ramin Bahrani nel suo film per la TV con protagonisti Michael B. Jordan e Michael Shannon.