Parte questa settima una rubrica con la quale, ogni lunedì, mercoledì e venerdì del mese di aprile, andremo alla scoperta di un autore che ha dato un contributo speciale alla letteratura fantascientifica, donandoci una visione del futuro che ci permette anche di riflettere sul nostro presente. Un invito alla lettura che vi farà trascorrere piacevolmente il tempo della quarantena e, ci auguriamo, potrà arricchirvi in modi che non avreste creduto possibili.
La fantascienza costituisce un mondo letterario a sé stante che, dall’anno della sua invenzione, si è declinato in talmente tante varianti da aver dato vita a una miriade di sottogeneri.

Nato come derivato del romanzo scientifico, tanto da essere indicato anche in Italia con il nome di Fanta-Scienza, il genere deve moltissimo a Jules Verne, il cui “Ventimila leghe sotto i mari” è sicuramente il più iconico romanzo proto-fantascientifico mai scritto. Non è un caso, infatti, se molti saranno i punti di contatto tra lo scrittore francese e Herbert George Wells, il romanziere di Bromley considerato padre fondatore del genere, o con il “Ciclo marziano” di Edgar Rice Burroughs, che ancora molto dovrà al romanzo di avventura.

Con il passare dei decenni e l’avvento delle nuove tecnologie la fantascienza inizierà a sostituire le visioni immaginifiche dello spazio profondo con le narrazioni, spesso inquietanti, di un futuro fatto di straordinari ritrovati scientifici o di guerre interplanetarie, rappresentando in maniera efficace le speranze e i timori che la società aveva nei confronti del futuro. La cosiddetta epoca d’oro della fantascienza, non per niente, coincide con la corsa alle armi per la Seconda Guerra Mondiale e la conseguente accelerazione del progresso scientifico, che stava alimentando paure e sogni di gloria nelle società civili di tutto il pianeta. La sospensione dell’incredulità richiesta ai lettori nel leggere dello straordinario futuro che attendeva l’umanità sarebbe tuttavia stata bruscamente messa da parte al termine del conflitto mondiale, quando le paure legate alla guerra atomica avrebbero prodotto scenari più angoscianti e la critica sociale avrebbe dato vita a universi in cui l’avvento della tecnologia avrebbe coinciso con il successo dei regimi totalitari. È in questi anni che prende piede il filone distopico, che avrà profonde ingerenze sul genere fino all’avvento della fantascienza New Wave degli anni ’60. Il successo della fantascienza al cinema, deflagrato con la distribuzione di “Guerre Stellari”, avrebbe poi imposto agli scrittori del decennio successivo di rinnovare ulteriormente il genere, che si sarebbe molto ben amalgamato con altri filoni letterari dando vita a opere geniali, di esplicita e talvolta spassosa critica sociale. Ma alla nuova accelerazione della ricerca scientifica si sarebbero ripresentati i timori che la convivenza tra uomo e macchine potesse generare mostri, come testimonia efficacemente la letteratura cyberpunk. La ritrovata fiducia nel progresso degli anni ’90 e 2000, tuttavia, avrebbe inesorabilmente lasciato spazio a una visione più razionale del futuro, che oggi ci regala romanzi differenti tra loro, ma tutti accomunati da una visione così lucida da risultare spesso profetica.

Per cercare di conoscere un po’ meglio questo filone letterario, a partire da venerdì e fino alla fine del mese di aprile, pubblicheremo ogni lunedì, mercoledì e venerdì mattina sul nostro blog “Apostrofi di fantascienza”, una rubrica composta da 12 articoli in cui impareremo a conoscere altrettanti autori di genere attraverso le loro opere più iconiche, per un totale di 31 romanzi che sono in qualche modo rappresentavi delle diverse correnti della fantascienza. Chiariamo subito che la nostra rubrica non avrà pretesa di completezza e che lasceremo colpevolmente da parte mostri sacri della fantascienza come Isaac Asimov, Frank Herbert o Dan Simmons. Ci concentreremo, infatti, su opere (spesso di nicchia) che pensiamo valga la pena recuperare per le visioni affascinanti del futuro che ci regalano e per la capacità che hanno avuto di ispirare altri prodotti letterari, film o serie tv che riteniamo utili a (iniziare a) comprendere quanto la fantascienza abbia dato alla nostra società e quanto ancora abbia da raccontare del mondo che ci circonda.
Un esteso invito alla lettura che, oltre a permettervi di far scorrere più velocemente il tempo della quarantena, vi arricchirà in modi che non avreste mai creduto possibili.
