Da Locri a Macao per parlare di analisi dei dati in tempo reale e di come l’informatica possa cambiarci la vita. La scorsa settimana, Dean De Leo, oggi dottorando presso l’università di Amsterdam, ha tenuto una conferenza che ha cercato di illustrare a una platea specializzata i capisaldi del “data analysis” e illustrare le sue diverse applicazioni nella vita di ogni giorno.
Oltre a rappresentare una volta di più le eccellenze calabresi all’estero, Dean ha dalla sua il valore aggiunto di essere riuscito a primeggiare in un campo (quello degli studi informatici), non solo in vertiginosa evoluzione, ma che offre poche opportunità di studio e applicazione nel comprensorio della Locride. Come spesso accade, la passione per l’informatica, in Dean, si sviluppa in tenera età:
«Da ragazzino mi piaceva assemblare e giocare con i computer – ci spiega. – Mi incuriosiva la possibilità di creare immagini o siti con semplicità. Cellulari e computer non erano pervasivi come oggi e così, anche per differenziarmi, con un po’ di ingenuità, ho deciso di intraprendere gli studi di informatica con l’intento di coltivare questa mia passione».
Il fatto che il suo punto di partenza sia stato una realtà provinciale come quella di Locri, tuttavia, non è stato visto assolutamente come un handicap, da Dean:
«La provenienza o la preparazione certamente possono aiutare ad affrontare il primo anno ma, una volta superato questo scoglio, che si venga da una provincia oppure no, ci si ritrova finalmente tutti sullo stesso livello e solo la volontà o la dedizione contano davvero per completare il percorso di studi».
Come sempre accade con le esperienze che ci portano lontano da casa, anche Dean ha dovuto attraversare una fase di adattamento a una realtà differente da quella di provenienza, eppure, superato l’iniziale spaesamento, rendersi conto di non avere nulla di meno rispetto a colleghi e amici provenienti da ogni parte del mondo ha condotto a una naturale integrazione.

Dean De Leo

«Quando sono partito, prima per l’università e poi per l’estero, ero contento e pieno di energia. Avevo voglia di vedere cose nuove e vivere esperienze diverse. All’inizio, è vero, ci si può sentire disorientati. Le interazioni con le persone possono essere diverse e, talvolta, può creare disagi provare a interagire con gli altri. Ma, alla fine, il desiderio di conoscere cose nuove (o il mero spirito di sopravvivenza) prevale. Non solo si riesce, quasi sempre facilmente, a superare le difficoltà che si possono incontrare sul cammino, ma si cresce interiormente, si diventa indipendenti e si vivono nuove emozioni. Partire o viaggiare fuori dall’Italia non deve essere vissuta come un’esperienza che generi ansia, ma come un’avventura in grado di arricchirci. Una volta all’estero, infatti, mi sono ritrovato in ambienti di lavoro in cui erano presenti molti ragazzi di tante nazionalità. Confrontandomi con loro ho scoperto che la nostra preparazione universitaria è la base ideale per “affrontarli” ad armi pari. Penso ne sia una prova ulteriore il fatto che tanti ragazzi provenienti dalla Calabria siano stati praticamente costretti ad emigrare solo per mancanza di opportunità lavorative legate alla propria laurea, ma hanno poi avuto grande successo all’estero. Se fuori dall’Italia hanno trovato lavoro agevolmente significa che le loro competenze non sono affatto scarse, giusto?»

La platea presente durante la conferenza tenuta da Dean

Entrando nel dettaglio della materia di competenza di Dean, scopriamo che la conferenza da lui tenuta in Cina fa parte di un programma di valutazione al quale sono sottoposti tutti i dottorandi dell’università di Asterdam, chiamati a diventare relatori in incontri che trattino la materia da loro studiata:
«Il mio dottorato di ricerca si sviluppa attraverso pubblicazioni su riviste specializzate e conferenze scientifiche alle quali le università ci richiedono di prendere parte – ci racconta Dean. – Solitamente, le conferenze sono itineranti e ci portano a viaggiare un po’ ovunque per il mondo. L’incontro di quest’anno, al quale ho partecipato in qualità di relatore, si è svolto a Macao, mentre quello dell’anno prossimo sarà a Dallas, negli Stati Uniti. L’argomento della mia ricerca ha a che fare con l’analisi dei dati in tempo reale. Quando si parla di analisi dei dati, si intende quasi sempre un esame svolto in un momento successivo a quello di raccolta, dopo che gli stessi sono stati trasferiti in uno strumento di analisi apposito da un’altra fonte. Il mio lavoro, invece, aggiunge un “mattoncino” alla ricerca relativa a come processare subito questi dati, non appena sono disponibili. Un lavoro importantissimo che, nel prossimo futuro, potrebbe permetterci, ad esempio, di rilevare un’emergenza attraverso i messaggi pubblicati dagli utenti su Twitter, o scoprire un tentativo di frode attraverso l’analisi delle transazioni economiche nel momento stesso in cui vengono acquisite».


La copertina dell’edizione italiana di “Rapporto di Minoranza” di Philip K. Dick, da cui Steven Spielberg ha tratto un fil di successo con protagonista Tom Cruise.

Una volta adeguatamente sviluppato, insomma, il “data analysis” potrebbe essere utilizzato dalle istituzioni per dimezzare i tempi di intervento e bloccare i crimini sul nascere, avvicinando di molto la realtà alla fantascienza teorizzata da Philip K. Dick nel racconto “Rapporto di minoranza”, in cui la polizia aveva trovato un modo per prevedere i crimini ed evitare così che venissero compiuti. L’analisi dei dati in tempo reale, infatti, rappresenterebbe un ostacolo in più per la criminalità organizzata, argomento purtroppo sempre molto sensibile nella nostra sfortunata Calabria, ma sarebbe al contempo l’arma più preziosa nelle mani non solo delle forze dell’ordine, ma anche della Protezione Civile e della sua lotta al dissesto idrogeologico che affligge i nostri territori.
L’analisi dei dati in tempo reale, ovviamente, non si limita solo a questi due campi, ma trova perfetta applicazione anche in tanti ambiti della vita quotidiana:
«A livello commerciale – ci spiega Dean, – è già spesso utilizzata per predire gli interessi di mercato, generare suggerimenti e ottimizzare lo sviluppo di nuovi contenuti o prodotti. Ma i campi d’uso sono più estesi e possono avere risvolti incredibili. Per esempio, un gruppo di miei colleghi coopera con l’ospedale universitario per individuare quali trattamenti siano più efficaci per certi pazienti nella cura del cancro, mentre un altro usa l’intelligenza artificiale per individuare la presenza di eventuali infezioni attraverso le immagini radiologiche».
La tecnologia, naturalmente, è ancora in via di sviluppo e ci vorrà un po’ di pazienza per vederla applicata anche alle nostre latitudini. Ma Dean rimane molto ottimista:
«Molti servizi informatici già presenti in altri Paesi potrebbero in breve tempo arrivare anche in Calabria – prosegue. – Per i semplici cittadini, così, sarà ad esempio possibile richiedere certificati o interagire con la pubblica amministrazione direttamente online, mentre le informazioni mediche saranno condivise via internet tra i soggetti interessati e le farmacie. Sono servizi che compreremo, ma che probabilmente continueranno a essere sviluppati altrove eliminando una volta per tutte la burocrazia e migliorando la qualità della vita».
Due cose di cui i residenti della nostra regione hanno bisogno come il pane…

Dean parla alla platea di Macao