
Presentazione a dir poco pirotecnica quella dell’ultimo libro di Luca Bianchini, So che un giorno tornerai (Mondadori), che ha avuto luogo la scorsa domenica, 13 gennaio, al Mondadori Bookstore di Siderno (Centro commerciale La Gru); lo scrittore, nonché conduttore radiofonico (Tiffany, Radio 2), avallando fra l’altro una buona dose di autoironia, ha conquistato il numeroso e partecipe pubblico narrando gustosi particolari della sua vita e delle sue opere, soffermandosi in particolare sulla citata ultima realizzazione: la storia, romantica e nostalgica, attraversata dal fil rouge del “come eravamo”, di Angela, madre a vent’anni in quel di Trieste, sul finire degli anni Sessanta. Il padre risulta essere tale Pasquale, aitante mercante di jeans calabrese, il suo grande amore, ma già sposato. Le ha promesso comunque di riconoscere la creatura, se sarà un maschio. Nascerà invece una bambina, Emma, ed Angela si troverà ad accudirla da sola, con l’intervento della sua numerosa e “variopinta” famiglia. Una volta adulta Emma si darà da fare per rintracciare il genitore fuggiasco…
Bianchini nel corso della affabulante narrazione ha toccato anche interessanti tematiche come il rapporto con le proprie origini o il legame fra cinema e letteratura (i film Io che amo solo te e La cena di Natale, tratti dai suoi omonimi romanzi), incentivato anche dalle domande della giornalista Maria Teresa D’Agostino, mentre un ulteriore tocco alla riuscita serata è stato dato da Rossella Scherl nel dare lettura di alcuni passi tratti da So che un giorno tornerai, connotandoli di una espressiva potenzialità visiva.