Il racconto di Renato Mollica, Presidente di Azulejos International, associazione culturale che produce Epizephiry Film Festival e assegna il Premio per la Legalità.
Il #GrandTourItalia, come è stato definito sui social, è un viaggio in moto di 16 giorni, in solitaria, che ho effettuato per motivi sociali e culturali, in compagnia della mia moto Benelli TRK502, nata appunto per i grandi viaggi. Alla moto ho dato un nome di battesimo speciale e cioè SOPHIA (Sapienza), e così è conosciuta ormai da tutti nell’ambiente motociclistico ma anche tra i numerosissimi amici che mi seguono sui social.
Ormai non mi chiedono come sta la tua moto ma come sta SOPHIA.
Il viaggio è iniziato la mattina presto del 3 giugno ed è terminato la sera del 18 giugno. I chilometri finali sono stati 3.980 e hanno visto l’attraversamento di quasi tutte le regioni italiane (tranne le isole). Si è costeggiata la costa jonica della Calabria per salire a Matera e riprendere il mare a Bisceglie (in Puglia) e risalire l’Adriatico fino a raggiungere Trieste.
Poi Gorizia e il primo sconfinamento in Slovenia dove ho risalito il fiume Isonzo (teatro di guerra cruenta tra Italiani e Austro-Ungarici durante la Prima Guerra Mondiale) per raggiungere KOBARID (CAPORETTO) e visitare il Sacrario militare, dove riposano le spoglie di 7.014 italiani caduti in quelle zone in innumerevoli battaglie.
Un’emozione indescrivibile, un senso quasi da brividi stare in quei luoghi così belli ma che mi ricordavano una storia terribile! Dopo la Slovenia ritorno in Italia salendo ancora in Slovenia attraverso il famosissimo PASSO DEL PREDIL e scendendo in Italia verso Tarvisio.
Da Tarvisio nuovo sconfinamento in terra straniera verso l’Austria, dove il 9 e 10 giugno ho partecipato quale presidente dell’Accademia Alti Studi Zaleuco alla manifestazione di amicizia organizzata dalla Croce Nera d’Austria e dall’Istituto del Nastro Azzurro in risposta alla antica inimicizia della Prima Guerra Mondiale e, quindi, in prospettiva di pace a amicizia.
Lì mi è stata conferita l’onorificenza della CROCE NERA D’AUSTRIA, un importate riconoscimento che viene assegnato molto raramente a uno straniero.
Dopo Trieste, e prima di andare in Slovenia a Kobarid (Caporetto), ho fatto un passaggio per GORIZIA per rendere omaggio, nel Sacrario di Oslavia, alle spoglie di 57.741 soldati, di cui circa 36.000 ignoti. Anche qui emozione fortissima leggendo i nomi di tantissimi calabresi. In Austria, quando ho fatto il mio intervento davanti alle autorità civili e militari, ho spiegato che venivo dalla Calabria, culla di civiltà antica della Magna Grecia, da sette secoli prima di Cristo. Ho spiegato infatti il motivo per cui ho dato il nome ZALEUCO alla Accademia di cui sono il Presidente. Zaleuco primo legislatore del mondo occidentale.
Poi ho fatto sentire i “profumi di Calabria” omaggiando le autorità e le loro signore delle boccette di essenza di Bergamotto che mi erano state gentilmente concesse dal Consorzio di Tutela di Reggio Calabria. Ho anche regalato bottiglie di pregiatissimo vino greco dell’Azienda Tenuta D’Albo di Bianco (RC). Ho reso, credo, così tanta visibilità alla Calabria e alla zona jonica.
Tornato dall’Austria ho toccato Padova e poi direzione Torino. Da Torino, attraversando Genova, sono andato in Toscana, Umbria e giù verso Roma. Da Roma il rientro è stato appunto la sera del 18 Giugno dopo 16 giorni di viaggio. Un’impresa anche dal punto di vista motociclistico. Pochi infatti si spingono in viaggio IN SOLITARIA per così tanti giorni sfidando pioggia, sole, freddo, caldo, stress, crisi, ecc. Un’esperienza straordinaria, che spero di ripetere con altri itinerari.